Dopo giorni soffocanti finalmente a Roma c’è un alito di vento.
Sono in terrazza e ogni tanto mi coglie un brivido (più di piacere che di freddo) perché l’aria è fresca.
Tigro finalmente dorme (oggi era sclerato per il caldo), PP si è nascosto dietro qualche vaso e io leggo (con tanta invidia) di G in Islanda.
(..sto seriamente pensando che poi potrei andarmene a letto a rivedere “The day after tomorrow”. La convinzione che faccia freddo, almeno, è garantita!)