Stare in disparte a sognare

Tiff è diventata grande.
Ha smesso di giocare con il fidanzato e l’amante, ha mollato entrambi (o forse da uno si è fatta mollare, ma è irrilevante) e ora ha una storia seria.
Così mi tocca mandare in pensione la bocca della verità e osservare lo scorrere quieto della vita.

Ma mi mancano i nostri oroscopi per sfatare l’inizio della giornata in metro, i nostri tete-a-tete al giappo che non c’è più, dividerci il lettone e addormentarci a metà di una frase e risvegliarci per finirla, il fascino delle bottiglie di Falanghina, le sceme al ristorante sardo, il cono gelato della sua ciucca più folle, le scarpe del matrimonio. E mi mancano ancora di più tutte le volte che una di noi due alza il telefono e chiama e parla. Perché non c’è mai stato bisogno di girarci in giro, ma dritti al sodo, considerando chi siamo, il buon sangue che non mente, e tutto quello che è successo in questi anni. Possiamo perderci per mesi, ma non ci perdiamo mai.

(..per riscaldarmi la pelle, guardare le stelle e avere più tempo più tempo per me..)

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Zio Gug’

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