Dieci anni

Io li ricordo qui, nella maniera scarna della prima Wikipedia che ho conosciuto.
Sabato sera li abbiamo festeggiati a Milano e ieri mi sono appuntata un paio di cose che voglio ricordarmi:
* io brandendo un coltellaccio ho intimato ai presenti di intonare “Tanti auguri a teeeeeeeeeee” e, incredibile a dirsi, mi hanno dato retta
* ero vestita meglio che al mio diciottesimo compleanno e forse anche più emozionata
* la torta era più buona di quella del mio matrimonio
* le foto di Lyo sono proprio belle

Wow.

Presente, passato e futuro

..e no, non sono i propositi per l’anno nuovo, o il bilancio di fine anno.
Ma solo una riflessione su me e Pensieri inclinati che mi è uscita di getto leggendo 403 e siccome mi piace aver sottomano quel che scrivo e mi piace, mi autoincenso riportando il mio commento qui sotto:

La maggior parte delle cose che vorrei scrivere la penso pochi secondi dopo che è successo quello che vorrei scrivere (uno scambio di battute divertenti, cose curiose in giro..) o la sera mentre sono a letto e aspetto di addormentarmi e la giornata mi passa davanti o i pensieri vagano liberamente.
Una volta ero molto disciplinata e mi appuntavo cose ovunque e poi le scrivevo.
Ora sono pigra o incasinata o semplicemente in un momento diverso della mia vita e io e il mio blog scorriamo su binari diversi.
Magari poi cambia, o magari no.

Sfugge agli sguardi sa che conviene

È come stare seduti su un promontorio e guardare il mare.
E in mezzo al mare c’è una nave da crociera, popolosa, dove ballano e cantano e si divertono.
E la nave punta dritta verso il promontorio.
Qualcuno dei passeggeri se ne è accorto, ma è stato rapidamente rassicurato “il comandante sa cosa fa, al momento giusto virerà”.
Solo che il comandante non c’è.. non è al timone, è a zonzo per la nave e non si cura di quel che succede.

Vedo la nave che si avvicina inesorabilmente al mio promontorio, senza nessuno al timone e il timone bloccato per tenere questa rotta. Non posso fare niente per i passeggeri, non posso nemmeno dirgli che si schianteranno perché il comandante è ancora in tempo (pare) per sbloccare il timone e virare.

Ma il comandante non compare e dal mio promontorio posso solo osservare angosciosamente la nave che si avvicina alla sua fine.
E sperare silenziosamente che il capitano faccia il suo dovere.

Notizie dall’altro mondo

Sabato pomeriggio altri tre pc sono partiti verso una nuova destinazione: una scuola. Non sapendo bene quale scuola, ci abbiamo comunque messo un paio di applicazioni carine, scopiazzate da Civvì: Tuxpaint, ktuberling e gcompris.

È stato carino il dibattito che ha preceduto la cessione: “sì, ho tre pc che posso darvi. Un fisso e due portatili, vanno bene?” “Sì, sì, va bene tutto” “Hanno su Linux” [N.d.A: Lubuntu] “Ah. Ma io.. ma Windows.. ma sì, poi vedranno a scuola”; sabato alla consegna “Ah, ma lo sai? Anche a scuola usano Linux!” :-)

Sempre sul tema delle notizie dall’altro mondo (che sarebbe non profit, volontariato, ecc. mica l’aldilà, la medium non la faccio ancora!) riporto un’offerta che ho già condiviso su FriendFeed (con buoni risultati) e su Facebook (con nessun risultato):

Se a qualcuno interessa una wonderbox per cena, pernottamento e colazione per due persone al prezzo di 50 euro (deducibili dalla dichiarazione dei redditi) batta un colpo, qui. subito. Sono state donate ad una onlus e sto cercando di “venderle”, scadono il 31 dicembre 2010!!!

Il messaggio arriva da un’amica, ma io faccio volentieri da passacarte. Se non vi interessa, condividete, che magari a qualcun altro interessa. Ce ne sono ancora circa una ventina.. La ONLUS è questa.

Tra moglie e marito

F uff! Adesso ricomincia l’inverno e i panni fuori non asciugano più e c’è da impazzire a stare dietro al bucato
N vuoi l’asciugatrice?
F e dove la mettiamo?
N [NdA: come se fosse ovvissimo] sopra la lavatrice!
F e le cose sopra la lavatrice [NdA: detersivi, pappa dei gatti, smacchianti, ecc.] dove le mettiamo?
N ..

Lunga vita e prosperità

Il pomeriggio è stato lungo e polveroso, ma divertente. Io mi sono alternata tra supersgrassante (ho le mani devastate) e il cacciavite, mentre il sig. N armato di aria spray e santa pazienza installava Lubuntu e aggiungeva harddisk e ram a destra e a manca, la sig. ra C lucidava tastiere e mouse e mia cugina, passata quasi per caso a vedere come stava il suo Mac (a cui abbiamo cambiato l’harddisk e lucidato la RAM che era ammuffita!!), ci guardava un po’ come alieni.
Tra una celia e l’altra, una tazza di te e una fetta di crostata, tre pentium (due PII e un PIII) e due monitor CRT sono partiti verso una nuova vita: uno finirà in una classe delle elementari e gli altri due chissà, ma sicuramente sempre meglio che in discarica :-)

(..il sig. Spock e Tuvok sono certa che non se ne avranno a male se gli rubo il saluto..)

Con la sola imposizione della mano

Stamattina appena alzata ho trovato The Ciccion che dormiva sopra la cassettiera, ben incastrata tra le cose che ci vivono sopra e mi sono messa a stropicciarla.
Dopo meno di 7 secondi ho sentito un urlo e mi è toccato indagare.
Penny, muovendosi leggermente mentre la coccolavo, ha urtato il nuovo accappatoio arancione del sig. N che è ancora chiuso in attesa di dismettere uno dei due che usa (vediamo quale si autodistrugge per primo!) che è caduto a lato della cassettiera, prendendo in pieno la spina del deumidificatore, che ha pensato bene di non staccarsi, ma di tirarsi dietro il fruttino a cui è attaccata, distruggendolo e facendo saltare la corrente.
Il sig. N ha cambiato il fruttino, riattaccato la corrente e poi si è rimesso a urlare.
Al riavvio il suo meraviglioso pc nuovo, con un bellissimo raid1, ha segnalato un errore su uno dei due dischi, poi è partito lo stesso, poi si è freezato, poi si è riavviato, poi ha voluto essere convinto a ricostruire il disco spanato (7 ore e 30 min è la stima attuale di attesa).

Come dire? Chiamatemi maco!

Across The Tidoncello

Ad Opera inizia uno dei miei viaggi preferiti, imbocco la SP412 e svolta dopo svolta inizio il mio viaggio nella memoria.
Mentre Milano svanisce, iniziano le cascine, i canali, un pezzo di piana dove il cielo è bianco per nove mesi e spesso c’è la nebbia nelle stagioni più strane e si incontrano piccoli centri abitati che di notte ti compaiono davanti dopo chilometri di nulla.
Attraversi paesi con due strade che si incrociano e mentre sei lì che aspetti il verde al semaforo senti puntati addosso gli occhi dei vecchietti seduti fuori dall’unico bar che osservano la vita scorrere.
Non c’è provinciale tortuosa come questa, che si incontra e scontra con strade, campi, rotonde, e devia, si sposta, la segnalano ad ogni piè sospinto perché altrimenti la perderesti.
Tratti lunghi e ampi dove le macchine sfrecciano e poi di nuovo stretta come un sentiero per i trattori, passa in mezzo ai campi e segue le curve della proprietà: a sinistra il mio campo, a destra il tuo; quand’è stagione non vedi più avanti di qualche metro, immerso nel granturco fino oltre il naso.
Sorpassa qualche barlume di “civiltà” (l’ingresso dell’autostrada, qualche paesone) e poi tutto inizia a cambiare: arrivi all’inizio della VT che qui vuol dire Val Tidone e i paesi si fanno in qualche modo maestosi con la loro rocca al centro e tutto il resto intorno, piccoli ma dominanti dal loro nido. Si inizia a salire e improvvisamente ti accorgi che hai tirato un respirone: il paesaggio si fa di nuovo familiare e mentre osservi il colore delle viti e ragioni sulla prossima vendemmia, osservi il profilo delle colline, riconosci a vista i luoghi e pensi che stai per arrivare alla meta.
Il Tidone è lì, alla tua sinistra, mezzo vuoto e non è questioni di bicchieri ma di complimenti. I paesi scorrono veloci e tu li ripeti come una filastrocca, navigando a vista tra gli annunci di sagre e festività.
Poi arriva la tua valletta e attraversi il Tidone e ti inerpichi lentamente nel verde, osservando l’acqua nel Tidoncello e aspettando con ansia ogni curva: la meta è dietro la curva, ma quale curva?

(..girare a cavallo nel silenzio, sotto il cielo grigio che non ha nulla di spettrale ma che riesce ad accendere il verde dei campi, arrivare a mettere il naso nei boschi che iniziano ad arrossire e rilassarsi..)

Happy freecycle

Sono molto soddisfatta.

La società a cui squatto una scrivania si è recentemente compressa, abbandonando un piano di uffici e traslocando persone e cose nel piano superiore (quello dove abito abitualmente).
Il trasloco ha portato con sé polvere, casino, una marea di cose e la necessità di fare spazio in giro per farci stare persone e cose “nuove”. Per quel che ho potuto ho messo il veto a buttare qualsiasi cosa ancora usabile senza che l’avessi prima vista e avessi cercato di regalarla.

Quel che siamo riusciti a fare è stato:
* regalare una multifunzione, di quelle enormi a rotelle, ad una ONLUS che gestisce un canile
* regalare due monitor e circa 8 pc fissi (che rinasceranno a nuova vita con una distro di Ubuntu o simili) ad una ONLUS che fa cose pro Benin
* regalare un monitor ad un fanciullo
* regalare un Mac (Powerpc 7200) ad un appassionato
* acquisire n portatili (n non meglio definito, dobbiamo finire di smontarli e sostituirne i pezzi rotti per capire quanti alla fine andranno.. con buona pace del sig. N che ha lavoro assicurato fino a Natale) da usare per WMI o da ridestinare
* dare un portatile ad una scuola elementare per usarlo in classe
* pezzi vari ed eventuali rinchiusi in scatole e finiti nel mio box in attesa di valutazione da parte del sig. N

(..ci manca solo uscire e piantare un paio di alberi nel mezzo di qualche rotonda metropolitana e poi ci sentiamo proprio bene, ecco..)