Cliente, capo, cliente, io, outsourcer, outsourcer. Capotavola di un coso ikeoso ovale. Ho freddo. Starnutisco.
Lunghi pezzi che non capisco, momenti in cui mi sento in imbarazzo *io* per come (non) fanno le cose gli altri. Pomeriggio infinito ma a tratti divertente.
8000 vetri (porta, porta, porta.. forse un’altra porta) più in là ogni tanto compare una striscia di sole.
Le mie farfalle canticchiano silenziose una canzone del signor G che ho cantato per mezza infanzia ed adolescenza:
..vorrei correrti incontro e dirti che ti amo, che ho bisogno di te..