Laboratorio stampanti

Oggi è la seconda volta dall’inizio delle vacanze che il nostro tavolo si trasforma in un laboratorio.
La prima volta è toccata alla mia vecchia HP: dopo essere stata per 6 mesi su una sedia, finalmente ci siamo decisi. Il sig. N ha tirato fuori i suoi strumenti, io la mia collezione di cacciaviti e a colpi di “Oh, s’è rotto”, macchie di inchiostro e qualche operazione corretta (più del sig. N, mi tocca ammettere, che mia) abbiamo smontato la stampante separando plastica/ferro/componenti elettronici e recuperando viti/molle/motori passo-passo/cose che non conosco.
Oggi è stato il turno della Lexmark di famiglia del sig. N, che abbiamo recuperato dai suoi il primo dell’anno.
Il sig. N recupera i pezzi che magari gli serviranno in futuro per le sue creazioni (oggi gli ho detto che secondo me i nostri figli erediteranno una montagna di viti..) e io posso rilassarmi svitando tutto quel che mi capita a tiro.
Plastica e ferro poi finiscono negli appositi contenitori condominiali nel pattumaio, mentre i componenti elettronici li dò al babbo, che una volta alla settimana passa in discarica (“Papà ma tu fai i punti discarica invece dei punti fragola?”) e me li smaltisce.
Se ben ricordo dai “suoceri” ci attendono un’altra stampante e un paio di videoregistratori, per altri pomeriggi di relax.

(..tutta questa attività attira un sacco l’attenzione di Minou, che si piazza su una sedia accanto a me e sbircia, probabilmente nella speranza di riuscire a fregare qualche pezzo con cui giocare!)

Felice 2010!

Quel che di buono ha portato in una scodata finale il 2009 è stato l’aver trovato il parroco!
E così siamo riusciti a fissare la data (26 giugno, pomeriggio) ovviamente nella speranza di non avere problemi col ricevimento :-p
Oggi andiamo dall’altro prete per iscriverci al corso fidanzati e poi magari mi ricorderò anche di telefonare al celebrante per dirgli: “Ce lo celebri?”. Giusto se mi ricordo, ecco.

(..buon anno! Qui non ci siamo ancora fermati un attimo..)

C’era la luna, c’erano le stelle

C’era una volta un piccolo blog (85 post in tutto), su una piattaforma orrenda (Tiscali), che ha vissuto serenamente per poco più di un anno, poi si è dimenticato di sé.
Poi è rinato con una nuova pelle e ogni tanto tornava a guardarsi nelle vecchie vesti così egocentriche (si chiamava IO – quello che faccio (poco!), quello che dico (caxxate), ma soprattutto quello che penso)

Finalmente ho finito di importare qui tutti i vecchi post.

Mi sono divertita e rivissuta a rileggermi e mi sono ricordata del piccolo mondo dove leggevo un papà con bimba, una fanciulla con figlio e nuovo fidanzato (più giovane!), di una informatica dalle tante passioni, di un fantasmino che aveva smesso di bloggare ma mi curava. È stato proprio un bel periodo.

(..c’era una nuova emozione sulla pelle..)

Quella volta che

Un’amica mi sta facendo notare che è al computer per una conference call durante una cena a casa del fratello.
Non che sia consolante, ma mi è tornato in mente che un paio d’anni fa (se la memoria non m’inganna), mi sono presentata ad un matrimonio munita di computer.. per non fare torto né agli sposi né all’impegno improrogabile che avevo.
A metà del pranzo mi sono isolata su un tavolino, ho acceso il pc, aperto la connessione a internet, sono entrata in IRC e ho iniziato a presentare un progetto per una gara.
Dopo un po’ sono venuti a chiamarmi per il taglio della torta, ma io non potevo muovermi.. il padre della sposa era decisamente seccato!

Insomma, la gara non l’abbiamo vinta, il padre della sposa non mi perdonerà mai, gli sposi forse pure (li vedo sempre meno.. dipenderà da quello?) però, ecco, io lo rifarei :-D

Frammenti

Il treno mi fa venire invariabilmente sonno. 16 minuti che siamo partiti e io già inizio a sbadigliare..
Ho riempito il computer di cose da fare durante questo viaggio e mi sto già chiedendo se concedermi un pisolino o meno, o meglio, quando.
I rumori della prima sono quelli di un ufficio.. non ci sono conversazioni famigliari da origliare, problemi comuni su cui sorridere; ci sono gli Zampetti del nuovo Millennio (ma per quanto, ancora, sarà nuovo questo Millennio?) attaccati al cellulare che parlano tenendo un mezzo tono che vorrebbe non disturbare, ma arrivare comunque forte e chiaro a chi sta all’altro capo della cornetta (ci sono ancora, tra l’altro, le cornette?). Il massimo dell’emozione è stata una sciura (di quelle bene, per intenderci) che ridacchiando ha confidato ad un conoscente che c’è stato un errore e hanno assegnato lo stesso posto a due persone e che lei è stata spedita in seconda.. la descrizione del posto assegnato mi ha ricordato certi annunci immobiliari.

Quattro giorni quattro

Venerdì ho avuto palle sul lavoro.
Sabato mia madre ha fatto un’incursione in casa mia per visitare il sig. N e l’ho beccata che lucidava i fornelli, dicendo che le malattie si prendono con lo sporco.
Domenica ho cercato di svenire tre volte, grazie alla sindrome mestruale. Il sig. N si è preso un mezzo colpo e io ho passato la giornata sul divano.
Lunedì metà delle cose non vanno e non fanno presagire nulla di nuovo per i mesi a venire. Sono stanca..

Drone gatto

La sera quando sono sul divano compare spesso il gatto borg. Si avvicina lento ma inesorabile e guardando con i suoi occhioni gialli inizia a dirmi “Noi siamo gatti borg. La resistenza è inutile. Verrete assimilati” e quando le chiedo chi si crede di essere mi risponde “La mia designazione è Uno di Due, terziario aggiunto dell’unimatrice di casa nostra”. Poi mi assimila e tutto finisce tra la coperta e una gatta cicciona e calda.

Scene da un matriagio: in progress

Giugno è dietro l’angolo e ci sono più problemi che soluzioni.
Il primo problema è pensare di cercare casa mentre cerchiamo di organizzare un matrimonio.
Il secondo problema sono le ingerenze esterne: due cerimonie no, in chiesa senza messa no, in settimana no, troppo lontano no, tanta gente no.. sposatevi voi, allora, no?
Il terzo problema è cercare info in rete: ci sono più fake e spottoni che altro, e io non sono più abituata a cercare nel mondo reale.

(..in qualche modo faremo. Io aspetto sempre che Fronck venga a bussare alla mia porta!)

Un po’ di amarezza

Non ho mai avuto un datore di lavoro che apprezzasse le mie doti di relatore internazionale (essì, oggi me la tiro) e i miei wikiskills. Tutti l’hanno sempre considerato un handicap invece che un pregio e così ogni mia partecipazione ad un evento che cade in orario lavorativo è sempre un triplo carpiato mortale: a quanto pare sono sempre così indispensabile che di ferie o permessi è quasi meglio non parlare, e mi tocca recuperare di notte o nel weekend quel che non riesco a fare per via della mia insana passione.