Cane cane, gatto gatto

Sto chiacchierando con un ex-collega via mess..coso e navigo nei ricordi. Son due mesi e spicci che son fuori, ma in realtà ero via dal trasloco.
..però mi fa sorridere il vecchio gergo.. parlare del bau, dei birilli, rivangare le nottate di baustorming, il buco temporale che ti assorbiva se entravi nell’ufficio dei birilli..

Caramelle per me

Martedì scorso Betta, la nostra voce femminile, mi ha regalato un leccalecca. Durante una delle pause della sua giornata lavorativa mi ha chiesto “Come va?” “Il tuo leccalecca è l’unica cosa bella che mi è capitata oggi..”.
..stamattina ho trovato un pacchetto di Morositas sulla mia scrivania!

(..per qualche straordinaria coincidenza continuano ad essere l’unica cosa buona della giornata..)

Chi ben comincia

Meditavo sui miei inizi e sulle mie non fine applicato al lavoro.. e ho scoperto che sul lavoro sono meglio che nel resto della vita.
In Vodafone, non avendo un progetto con un inizio ed una fine, me ne sono andata alla fine esatta di un FY, in Cefriel avevo due progetti, uno l’ho portato a termine e l’altro è andato avanti ancora per anni, in Intes il progetto era nato praticamente con me e quando me ne sono andata avevo appena consegnato un nuovo sviluppo e non lasciavo nulla di aperto.

Vent’anni gli avevano dato

Sto lavorando a un diagramma di flusso enorme (stampato al momento misura 2 metri per poco meno di uno), non troppo complesso, ma luuungo. È appeso su una parete fuori dal mio ufficio, perché non sono riuscita a trovare una parete sufficientemente lunga altrove.
Ieri sera, armate di vari pennarelli colorati, abbiamo fatto tutte le dovute modifiche e stasera mi sono seduta in corridoio sulla mia sedia, col pc in braccio, a riportare le correzioni sul modello elettronico.
Non sono mai stata tanto intervistata in vita mia! “Ti hanno rubato la scrivania?” “Lo so che non sopporti più di avermi in ufficio” “Cosa ci fai lì?” “Puoi usare la mia scrivania se vuoi!” “Vuoi che ti faccia un tavolinetto?”

Getta le tue reti che buona pesca si farà

C’era quel passato remoto che un po’ mi ha forgiata per la vita che riemergeva ieri sera. Dopo due o tre settimane di pioggia avrei voluto che piovesse, per raffreddarmi, rinfrescarmi, lavarmi, per togliermi di bocca l’amaro e quella frase che risuonava scendendo dal treno “non dovevi fidarti” e le solite seghe sull’accordare fiducia sulla fiducia o se occorre guadagnarsela.
Bruciava l’errore che non è un errore, bruciava la misgestione del tutto e bruciava il tradimento.
Il sole tramonta, viene la notte, torna il giorno.
Un giorno intontito di sonno, di treni mancati e mancanti, di cose da dire senza essere ascoltati. Sedere, braccia conserte, ascoltare, distrarsi, astrarsi. Iniziare il delirio, svicolare e trovarsi lì, perché due minuti che decuplicano ci sono. Poi ancora. E ancora.
C’è un puffo che sospira di sopra, che corre e scalcia come un puledro, un Peter Pan che si sta innamorando di Wendy? Forse.
Del resto la Vale me l’ha scritto oggi alle 12:43 “quando si chiude una porta si apre un portone..”.

(..fin quando fa male, fin quando ce n’è!)

Bookshelf

Due settimane fa abbiamo montato la nuova bellissima (alluminio anodizzato!) libreria (quadrotti su misura per permetterci di giocare al Lego in formato libreria) e il signor N ha iniziato a popolarla, riordinando i libri in quadrupla fila nelle librerie preesistenti.
Oggi pomeriggio ho pensato che fosse giunto il momento di dare una mano anch’io e ho iniziato a inserire su Anobii tutti i libri presenti nella libreria nuova.

(..non so perché ma sospetto che il mio sforzo non sia stato apprezzato a dovere!)

Diecitrenta

Ogni tanto mi capita di perdere 5 oziosi minuti a pensare se non è il caso che io investa dieci minuti ogni mattina davanti allo specchio per allenarmi a sbattere le ciglia e mormorare in tono (presunto) suadente “È il miglior capo che si possa immaginare” senza dar l’impressione di prendere per il culo. Poi faccio un’analisi costi/benefici e mi autoesento da questo strazio. Troppo vecchia per imparare certi trucchetti!
Del resto l’unica volta che ho partecipato a un corso di recitazione, al momento della stesura del copione si sono completamente dimenticati di me e hanno rimediato facendomi fare l’inutile parte di una vanitosa che compariva in una scena e diceva un’unica battuta.

(..sì, me la sono legata al dito!)

Più tv per tutti

Sto registrando due domini..

M ma poi ci trasmetti in streaming solo tv hidef?
F ovvio
M ah
F 24 ore di trasmissioni della sottoscritta che si taglia le unghie dei piedi.. in loop!
M mi saturi la banda
F la puzza richiede così tanta banda? :-D

Si trasforma in un razzo missile con circuiti di millevalvole

Penny, la micia nera, che ha rischiato la vita prima di arrivare da noi, si è trasformata in una gatta cicciona, un po’ impertinente (è quella che fa gli scavi archeologici nel mio armadio!) e coccolona. Come il fratellino che non ha mai conosciuto (Tigro!) le piace l’acqua e ha una passione per il bagno, per il bidet (dove si sdraia per farsi coccolare o dove gioca col miscelatore finché non mi convince ad aprirle l’acqua per giocarci) e per la doccia (dove si tuffa appena noi ne usciamo per leccare l’acqua o per sdraiarcisi).
Estate, inverno, non ha importanza: individuo bagnato (all’uscita dalla doccia!), individuo leccato (ogni tanto anche un po’ mordicchiato, ma dev’essere un riflesso automatico dell’estasi della passione!).
È da qualche giorno che Penny ha sviluppato una nuova passione: trasformarsi! Sono giorni e giorni che mentre siamo in doccia la vediamo trasformarsi in tappetino del bagno. Si infila sotto con enfasi e non è contenta finché non è tutta nascosta (ogni tanto dimentica fuori qualche pezzo e io la prendo in giro!). Ieri sua sorella ha capito il trucco di quel tappetino improvvisamente ingombrante e ha iniziato a saltarle sopra; lei imperturbabile rispondeva come se lei e il tappetino fossero un tutt’uno, senza lasciar emergere nemmeno una zampa nera.
Stamattina la novità: forse stufa del tappettino o forse chissà che, si è trasformata in un accappatoio. Ma non le ha dato troppa soddisfazione (l’accappatoio è appeso e una gatta cicciona volante non si è ancora vista) e se ne è andata sdegnata prima che uscissi dalla doccia.

(..salvo poi ritornare insieme alla sorella ad asciugarmi le gambe, come due rotoloni pulenti dell’autolavaggio!)

Dieciquarantanove

Mi hanno raccontato cose di persone che tendono a fagocitarti per averti in pugno e poi far di te quel che vogliono. E mentre raccontavano io pensavo come può essere una cosa del genere.
Poi ho pensato a certe manifestazioni di spregio, all’essere acquistati per un motivo e ai tentativi di far abiurare.
E mi ringrazio per la capacità di ascoltare, sorridere, capire il punto altrui e non smuovermi di una virgola.

(..ho capito, ma è un gioco che non mi piace.)