Prima di pretendere l’orgasmo

Ho già cancellato 3 post oggi, immediatamente prima di pubblicarli, il che significa che ho le idee confuse e che non dovrei scrivere. Solo che ho voglia di scrivere, quindi me ne faccio un baffo e mi butto nel post fiume senza capo né coda.
Oggi giorno di viaggio. Ho smontato casina, l’ho rimontata nella Jollyroger, ci ho infilato Tigro e siamo partiti. Tì non è stato particolarmente felice e infatti mi ha trapanato un timpano a forza di miagolii più o meno fino a Bologna, con qualche attimo di pausa quando c’era musica che gli piaceva (tipo il Boss.. ha una spiccata preferenza per “Growin’ up”).
Viaggiare da sola vuol dire concedermi un po’ di pensieri oziosi.
Il mondo ‘media oggi era a Firenze, il mondo ‘pedia era al LinuxDay, il mondo lavorativo era spento.
Il filo dev’essere stato Appennini -> Neve -> Settimana bianca, perché dalle settimane bianche del passato sono tornata al Liceo, alla Maturità, tutta una serie di scemenze che mica mi ricordavo più.
Tipo che in seconda liceo mi piaceva M (che col senno di poi ricordo solo che sciava bene), follemente appassionato di Springsteen e che la scusa per spiccicare tre parole prima di diventare viola e azzittirmi era stata chiedergli se mi faceva una cassetta del Boss. La cassetta si è consumata e si è persa, M ha gentilmente fatto capire che non c’era storia (del resto ero amica di sua sorella.. ‘sta cosa non va mai bene!) ma il Boss è rimasto :-)
Poi c’è stata l’estate della maturità, quando facevo l’assistente in una vacanza studio per i bimbi del mio liceo e da menarli perché facessero i compiti di mate mi sono ritrovata a correggere i compiti d’inglese insieme alla mia prof di prima media. La sera i bimbi avevano giochi e cazzabubole a squadre organizzate; uno dei compiti era stata la dichiarazione d’amore: dovevano prendere una compagna, farla salire su un tavolo e incuranti delle risate generali dichiararsi. MT lo conosco da quando era alto così, io e sua sorella abbiamo fatto le elementari alla stessa scuola, le medie in classe insieme, il liceo nella stessa scuola (sebbene licei diversi). Mi sono ritrovata sul tavolo con MT che abbozzava “..e il tuo viso.. il tuo viso.. ecco, è come la luna piena!” (una musa ispiratrice rotolante dalle risate vale?).
E poi c’era il corso della storia: la fisica, le malignità, l’uni. E ancora fare l’assistente allo scambio culturale, correndo nei corridoi con le altre due. E non riesco a ricordarmi di come fossi finita in quel giro..
Ci vorrebbe Gugol, ci vorrebbe. In testa.
Tiff è ko, io ancora non realizzo. Sembra quasi di essere in vacanza o il solito weekend in giro, ma se chiudo gli occhi mi gira la testa. Ci aspettiamo nausee manco fossi incinta e almeno un’emicranietta, prima di dichiarare terminato il trasloco. E poi essere di nuovo a Roma il 5, come conta? Mah.
Quelle decisioni che ho collaborato a prendere, che per una volta mi sono stupita di me stessa per il totale distacco con cui ne parlavo.. ecco, me le sono sognata stanotte. In barba al pensiero di ieri di essere cresciuta.
Infine il dilemma, sempre quello. Ma devo FareCoseVedereGente prima di capirmici.

Con chi ridi?

Sono a casa da 5 ore e ho già litigato almeno due volte con mia madre.
Io l’ho sempre saputo che ci serviva qualche centinaio di chilometri tra di noi, per andare d’accordo.

Numero privato

Non ci posso fare niente, odio le chiamate anonime. O meglio: odio le chiamate anonime perse.
Mettiamo il caso che il ricevente si trovi dolcemente immerso nella prima vasca da bagno utile nell’arco di 600km e il cellulare sia rimasto da qualche altra parte della casa. Come cavolo faccio a sapere chi mi stava cercando?

(..odio la mia curiosità. Mi consola solo ricordarmi che le chiamate anonime di solito sono: qualche redazione giornalistica, le agenzie di stampa, qualcuno (segretario, amico, cuggino) che arriva dall’ambiente politico. Sopravviverò..)

Chi fa da sé

questo per dire che le relazioni di coppia si fanno in due, nel bene e nel male. e che le corna si fanno in tre, nel bene e nel male.

È impressionante come certi discorsi sbuchino fuori in contemporanea in parti diverse del multiverso.
Mia madre non conta perché è una costante, ma Tiff che l’altra sera non mi faceva dormire con considerazioni sparse sulle corna ha preceduto giusto di qualche ora Auro.

T ..e poi si sposa Tizio, che a me insomma..
T ecco, avremmo potuto avere una bella storia. E invece niente. Chissà perché.
F perché tu se sono normali li schifi
T ..

Chissà chi vincerà

Mi ha telefonato un anonimo e io ho lasciato dei sospiri sulla segreteria telefonica del server.

(..cmq stamattina pencolavo per casa per colpa di Tigro.. bastava chiedere, te l’avrei detto. E il gioco direi che l’hai iniziato tu.. non mi piace solo essere considerata come la rete. “non è una mano, un piede, un braccio, un volto..” non vorrei esagerare dandoti della rosa, ecco..)

Te ne vai?

M ..se il clima è questo, Frieda dai le dimissioni una volta alla settimana!
G ma non hai capito? Mica ha dato le dimissioni.. qua stanno solo facendo drag & drop!

(..it’s Frieday..)

Famigghia

M dunque ti volevo dire che se vuoi fare un figlio devi metterti a dieta
M e poi vedi di sposarti in fretta che mi sono rotta i coglioni di questa situazione
F veramente è la *mia* vita..

Roma nun fa la stupida stasera..

Non c’è niente come le amiche quanto ad essere sceme in 3.
Piove e ci diamo appuntamento nella piazza più disgraziata. Loro non ci sono e io birreggio sotto il tendone chiacchierando al telefono con l’inauguratore e poi chiamando alternativamente le due. Riuscire a incontrarci è quasi difficile :-p
Poi andiamo dove tutto è cominciato: da Vladi. Io e Tiff a Roma da neanche un mese, conosciute da poco; Tess l’avevo incontrata al mare la settimana prima. Era il compleanno di Tiff e cenando abbiamo iniziato ad essere naturalmente sceme.
Tess mi parlava di P e PP allora e stasera ci parla di P e PP. Tiff parlava del deficiente un anno fa e parla del deficiente e del fidanzato. A me attribuiscono un “tu con quello e quell’altro, sai che terzetto” tra i ghigni del cameriere che ci accudisce e gli urletti sdegnati della sottoscritta.
Cioè.. stasera il signor N voleva sapere di che colore dobbiamo ricoprire le sedie.. brrrr! sono piccola io.. improvviso la mia vita io.. non chiedetemi di sedie, ecco, di quelle cose serie e coscienziose (le due ancora ridono sulle mie future sedie, tzè).
Mentre tornavamo a casa ci pensavo: ma io quando mai ho sopportato due donne insieme?

(..invecchio, ma certe cose non cambiano. Tiff dopo un anno e rotti si fa ancora festeggiare da Mr.PicIndolor..)

Marta io ti ricordo così

Alla fine ci siamo. L’ultimo taboo è caduto oggi pome, quando anche in ufficio si sono ricordati che insomma io sabato mattina smammo e che quindi forse tocca organizzarci.
Sono a casa da sola, Tigro non è di chiacchiere stasera, dopo essere scappato dal vicino per un’oretta ora è di là a riposarsi delle sue bravate.
Tiff sta facendo lezione e poi esce con un amico. La tv è di sottofondo mentre giro per casa, tanto per avere un po’ di rumore.
Ho scritto questo post in testa da mesi, ma continuo a cancellarlo e riscriverlo.
Come posso raccontare l’ultima volta di tutto? Non posso.
Allora racconto le prime.. la prima volta che la fontana di Trevi è arrossita e io non c’ero a guardarla, l’uomo ragno che distribuiva Metro in via Nazionale, l’inverno in anticipo di una settimana rispetto all’anno scorso, le asce che si sotterrano senza mai essere state dissotterrate, i colleghi che non ci sono che lo scoprono ora e mi dicono cose che non sospettavo, i colleghi che ci sono che tengono il conto insieme a me, il signor N così lontano, l’ignoto che non è ignoto davanti, la voglia di non finire che non so come non litiga con la voglia di iniziare, questo vago gattopardesco nell’aria.. e alla fine rido. Nel silenzio del soggiorno, nell’imbrunire del terrazzo.
Alla fine è sempre la stessa cosa: l’ennesimo labirinto che salta. Una persecuzione, quella dei labirinti, che coltiviamo con gioia e godimento reciproci (altro che il Sudoku!).
Verso un po’ di Recioto nel bicchiere.. alla mia!