Filmz

Sabato sera ho visto “Ti amo in tutte le lingue del mondo” (Pieraccioni) e “Uno su due” (con Fabio Volo).
Il primo era scemo ma faceva sghignazzare terribilmente, il secondo noiosoooooooooooooo, di quei film in cui non succede niente e il protagonista ti sta sulle palle ed è comunicativo come un.. astice lessato, ecco.

(..almeno il noleggio lo offriva Ugo :-p)

Titoli

G attenta alla furia degli integralisti cattolici per il tuo “evangelist” :-D
F tu cliccaci ;-)
G cool!
F io offro una serie agguerrita di economisti in risposta :-D
F (se poi sono economisti atei si incazzano un filo) :-D

(..si parlava di questa..)

Piedino pesante

N Amo, rallenta..
F ma sto andando pianissimo.. sono a meno di 150!
N sarà.. ma io ho Jean Todt in cuffia dai box che mi urla “Slow down!!!”

(..per i reclami rivolgersi a mammà..)

Ungaretti

È che si perde la poesia delle cose.
Lo spirito del gruppo che è quella persona nascosta che sai sempre cosa si aspetta da te e quando la tradisci fa male, ma fa ancor più male sapere che non c’è, che se n’è andata.
Quel guardarsi in giro e vedere ogni cosa ridotta al suo essere, senza luce, senza colore. Niente monitor in bianco e nero, per carità. I fulgidi colori del mondo rimangono, ma il colore vero quello che vedi ed è solo tuo non c’è. Come un’eclissi o una notte nera. Ci fosse un temporale vedresti i colori meravigliosamente falsati, godresti di tutta quell’acqua, annegheresti nel folle ticchettare.
Avanti, indietro, stare, restare, fermare.
Fermare ecco.
Quella è sempre stata la parola. Ma l’interruttore? Perso sotto la crocchia dei capelli, nascosto in prossimità del ginocchio sinistro, invisibile proprio davanti alla mia mano destra casualmente impegnata da un cucchiaio.
Come questo mal di testa che va, non va, forse resta. Rimango in ufficio? Parto? Lavoro? Cazzeggio?
Ma poi, qual è il senso? Perché un senso c’è sempre. Sarà forse in verticale, il senso della crescita, o in orizzontale, il senso dello sfaldamento, o forse trasversale, il senso che si spiega da solo.
Zanetti canta Parole con Mina e io parlo parlo parlo perché non ho voglia di smettere perché non capisco il senso di smettere né quello di continuare e come sempre ho paura che fermarsi sia come dormire sia come un po’ morire.
E allora torno all’ermetismo e quindi..
.

Mi spiace

Non ce la faccio, tutto qui.
Non sono a mio agio.
Non mi piace continuare a ribadire quel che è ovvio.
Non mi piace l’andazzo preso dal tutto.
Ho delle teorie, ma non sono lucida.
Per ora me ne tiro fuori, in futuro si vedrà.

(..essì c’entra il mal di testa, c’entra sta cazzo di SPM e c’entra che ho solo voglia di piangere per un po’ in santa pace, magari in silenzio..)