Leggo da Auro, poi leggo Elena, poi scopro che l’invasore di spazi ha invaso.
(..guardo con timore alla fine del mese, controllando la mia scorta di nimesulide, ma in fondo sghignazzo..)
Pensate a cose straordinarie, saranno loro a portarvi in alto
Ogni tanto salgo sull’albero maestro della mia vita e osservo il mondo da lì
Leggo da Auro, poi leggo Elena, poi scopro che l’invasore di spazi ha invaso.
(..guardo con timore alla fine del mese, controllando la mia scorta di nimesulide, ma in fondo sghignazzo..)
Devo finire di importare il vecchio blog da Tiscali (brillante operazione da portare avanti a manina).
Ne ho approfittato per fare un giro a vedere cosa facevano i vecchi compagni di scorribande.. uno è scomparso come aveva promesso, i fidanzatini hanno avuto una bimba, la mia mita è passata dall’informatica ai manga all’Africa, il papino direi che ha trovato una nuova compagna (e direi che piace anche alla sua bimba).
Tra una storia e l’altra sono passati 4 anni.. chi l’avrebbe mai detto.
Io me li ricordo ancora gli stati d’animo e il buio di Milano quando all’inizio o alla fine di una giornata lavorativa avevo bisogno di scrivere e scrivere e scrivere e ogni tanto correre a leggere cosa sentivano gli altri.
Ecco a pensarci adesso direi che.. non ho una vita noiosa, anche se in passato ne ho odiato tanti pezzi.
(..brivido.. ma è solo l’aria condizionata!)
Tra le idee sparse di viaggio ci sono gli americani che ti presentano la famiglia mentre aspetti la perquisa, l’odio per l’aeroporto di Chicago che è enorme e senza un tubo di informazioni e che mi ha fatto correre come una dannata mentre il mio secondo volo era in ritardo e non lo sapevo, il doganiere che si è messo a ridere perché ho dichiarato che importavo cibo e si trattava di “Cookies” (eccerto, circa un kg di tipi sparsi per gli scambi culturali con i colleghi), il panino di McDonald che è finito nel cestino dopo 2 morsi (era inquietante quanto grasso colasse), l’attesa infinita del bagaglio a Tampa (che ovviamente non è arrivato, ma stavolta ero un po’ più preparata di Taipei..), il SuperShuttle (la cagata galattica che mi ha fatto stare in giro per più di un’ora per un tragitto che a occhio richiede 15 min), una masnada di americani chiacchieroni che una volta scoperto che no, non sono twenty e no, il college l’ho già finito da un po’ si stupiscono perché non ho figli (“Just a cat”, tiè!) e non sono sposata (CTM non si usa da queste parti..), il bagno bollente alle 3 di mattina, la sveglia che bippa, il primo american breakfast (brr..) e il colpo perché non trovavo più la borsa (nascosta sotto le lenzuola) e già mi chiedevo come bloccare carta di credito e (soprattutto) fare senza passaporto (che tanto è nella borsa del pc, ma non ero lucida abbastanza per ricordarmelo).
Sono le 12 e qui già si lavora da ore..
Il signor I, che ha già vinto un invito a cena non appena casa nuova (meglio, la cucina di casa nuova) sarà operativa, ieri ghignava beato sui miei stravolgimenti viteschi.
Ritiene che traslocare di 600 km una volta all’anno e intanto volare per un weekend in Florida giusto per una riunione sia molto friedoso e che io non possa fare altrimenti.
Come contraddirlo?
(..board meeting, St.Petersburg, Tampa, Florida. Qualche grado in più di Roma. Poco sonno. Si parte domattina e si torna martedì presto, in tempo per venire in ufficio. Il signor I sghignazza, ma io ogni tanto mi chiedo perché..)
N Amo, rallenta..
F ma sto andando pianissimo.. sono a meno di 150!
N sarà.. ma io ho Jean Todt in cuffia dai box che mi urla “Slow down!!!”
(..per i reclami rivolgersi a mammà..)
C’è qualcosa di fortemente sbagliato in un mondo del lavoro che mi paga e mi cerca per quello che non so e non mi vuole per quel che so.
(..avendo la presunzione di non sapere solo cazzate..)
Meditate, meditate.
Se c’è una cosa che inizia a farmi imbestialire, è non tenere conto delle esigenze altrui.
Poco mi interessa che la maggior parte siano studenti o self-employed e possano fare quello che vogliono. Io no.
Ho un lavoro dipendente. Quel genere di lavoro (come ho scritto acidamente) che dura dalle 9 di mattina alle 6 di sera.
..e non penso di essere l’unica..
(..o forse è solo invidia. Cmq l’imbestialimento rimane..)
La sig.ra Kiado intervista me, Paginazero e Paolo Attivissimo.
(..sentiti ringraziamenti allo spacciatore ;-))
Almeno una volta alla settimana le mie indubbie doti comunicative si palesano al mondo sotto forma di post-it appesi alla porta della stanza dove lavoro, per comunicare al mondo esterno che Gina, il sistemista, non è disponibile per i più svariati motivi.
Chiaramente i messaggi rispecchiano la mia prorompente personalità e la considerazione di cui godono i colleghi del mondo esterno (zio Paperone mi avrebbe assunta e pagata per scrivergli i messaggi che stanno nel giardino attorno al suo deposito).
Ieri, a fronte di 5 post-it rosa che spiegavano accuratamente che
# no, non c’è
# no, non sappiamo se torna
# sì è fuori sede
# no, non c’è
# no, non c’è nemmeno la cremeria (questo per rispondere agli spiritosi)
un paio di brillanti anonimi hanno lasciato dei post-it verdi di risposta:
# non è vero, l’ho visto
# Gina vive
(..l’ultimo è il mio preferito e fa aumentare un pelino la considerazione :-p)