Pare che io nella vita debba sempre dimostrare qualcosa.
Non posso limitarmi a viverla come gli altri?
Hai ucciso il mio orgoglio di donna stasera
Se vi dicono che la notte è fatta per dormire.. non credeteci.
La notte è fatta per i cattivi pensieri, per la lotta con i mulini a vento e per parlare.
(sì, è un post criptico. Ma mi serve per ripensarci e ridere un po’)
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Neologismi
Ho deciso che sono umoropatica, nel senso che spesso il mio umore dipende da quello altrui.
F Folle, eh?
U Probabile.
Ma parlare con tante persone, conoscerne i problemi, le gioie, gli scazzi, i deliri, ecc. qualche segno lo lascia.
Di solito strappa tante risate e tanto affetto, a volte lascia un po’ di umore blah.
Febbriciattola
Dopo una meditazione ascetica (io, il libro e il plaid, comodamente adagiati sul mio divano preferito, quello della bisnonna) sono stata colta da una illuminazione profonda: non è febbre!
È che quando uno vive a una velocità superiore alla norma, ha più attrito..
La fine è nota
Holiday Hall mi perdonerà se gli rubo il titolo, ma l’associazione di idee fa di questi scherzi.
Cercando di mettere ordine nella due giorni appena trascorsa mi sono chiesta da che parte cominciare..
Primo autogrill dopo Piacenza.
S Com’è?
F Stanca
F ..
F in realtà la risposta è molto complessa e ci sto pensando
S ..
F Stanca felice confusa triste confusa
È passato quasi un giorno e la risposta rimane ancora molto complessa.
Da un’altra vita
Non so cosa cerco finché non lo trovo.
Nella vita così come in questo pigro pomeriggio.
Poi l’ho visto.
Un sasso largo, piatto, a pelo d’acqua.
Per poter stare asciutta ma nello stesso tempo sedere nel lago.
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Donna, mistero senza fine bello
S ..chissà cosa c’è da festeggiare poi. E poi rompete tanto con la parità e mica c’è la “festa dell’uomo”
F essì. Perché sono le donne che sopportano gli uomini
S (occhiata in tralice alla moglie)
F ..
Una volta all’anno ci fermiamo e guardandoci dritte negli occhi ci raccontiamo che veniamo sempre e solo viste come mogli e madri, reali o future o possibili, e che non ci viene mai permesso di uscire da questo ruolo.
Il lavoro ci discrimina perché prima o poi potremmo diventare o mogli o madri o entrambe: non facciamo carriera, facciamo fatica a trovare uno straccio di contratto decente e se per caso pensiamo che prima o poi vorremmo essere mogli o madri o entrambe dobbiamo anche fare i conti con l’orologio biologico, che corre più in fretta di qualsiasi lavoro iperimpegnativo.
Per una volta ci ricordiamo che siamo donne, esseri più o meno dolci, più o meno delicati, più o meno.. non eterne combattenti, amazzoni, contrapposizione o negazione dell’uomo.
Mamme, figlie, partner, amanti, amiche.. semplicemente donne.
(..e visto che pare così scontato da non accorgersene, sì, una volta all’anno è giusto festeggiare..)
Ita..ca?
(un BOFHfico a caso protesterà)
Sempre devi avere in mente Itaca –
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?
– Costantino Kavafis, “Itaca”, 1935 –
L’uomo ti dia a piene mani la gioia
Credi al grano al mare alla terra
ma soprattutto all’uomo.
Ama la nuvola la macchina il libro
ma innanzitutto ama l’uomo.
Senti la tristezza
del ramo che si secca
del pianeta che si spegne
dell’animale infermo
ma innanzitutto senti la tristezza dell’uomo.
– Nazim Hikmet, “Forse la mia ultima lettera a Mehmet”, 1932 –
Ho combattuto il silenzio urlandogli addosso
Sono entrata in un silenzio altrui e adesso me lo porto dentro.
O forse è aver ascoltato il vento per un pomeriggio, la folla domenicale a spasso per il centro, il cigno che mi è venuto incontro, il lago che ribolliva, gli amici che parlavano.. le nuvole, la neve, il ricordo del sole, ma soprattutto il vento.
Una stella. Il vento.
I laghi di pietra increspata dal vento. Il vento.
Le poesie d’amore di Nazim Hikmet illustrate con fotografie di Robert Doisneau.
Il diario di Frieda Kahlo. Il libro di Hayden Herrera.
Bruno Munari.
Il vento.