Diventi rossa se qualcuno ti guarda

A me quel “perché tu hai un sacco di problemi con le donne, oh se ne hai!” mi è rimasto qui. Anzi, mi è rimasto molto qui il mio aver abbozzato, che è una risposta che emerge dal passato e non arriva da fuori ma da dentro, dal non riconoscersi in quel che vedi in giro e nel sentirti un po’ amorfo, esserselo portato dentro a lungo, poi aver imparato a vedersi con gli occhi altrui e capire al contrario, fino a prendere uno specchio e guardarsi, occhi negli occhi, fino a leggere dentro, tutto. Questo è costato anni, lacrime salate e fatica, ed è.
Che io lavori meglio con gli uomini, non è un segreto ma una preferenza. Lo trovo più semplice e se proprio tocca usare qualche trucco, preferisco poter essere io a usarlo :-p
Delle donne non sopporto le “miss ce l’ho solo io”, quelle che escono da un meeting stronze come un uomo (cit.).. vogliamo mettere con l’entrare Frieda e uscire stronza come Frieda? Dà molta più soddisfazione!

F com’è che l’hai definito tu ieri? Unsexy? ecco.. posso aggiungere la mia? come sensazione femminile, ovviamente perfida..
F lui si sente bello e sono contenta per lui, voglio dire, è importante stare bene con se stessi
F ma se proprio.. io lo trovo un po’ invertebrato! ha quel non so che..
A sneaky?
F ecco. un po’ viscido, strisciante, forse unticcio.. invertebrato!

(..ci sono cose che sto adorando, come la “calma”, gli abbracci e i pensieri. Del resto ho sempre detto che l’importante era divertirsi!)

Ploof

F ..esci ballando dai frigoriferi dipinto di blu
F e ti ripresenti manco fossi una peperonata
(..)
P noto che come al solito non mi ascolti e cambi occupazione come cambi vestiti :-p
(..)
P quindi hai deciso cosa fare da grande?
F no..
F non ho deciso
F anzi
P ecco
F che devo fare da grande?
(..)
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?

Perché insomma io le domande me le faccio in continuazione, ma trovare una risposta è un altro paio di maniche. Un po’ come i bambini che attraversano la “fase dei perché”. Perché il sole è giallo, il cielo blu (ussignur, oggi non proprio..) e il prato verde? e se il sole fosse verde, il cielo giallo e il prato blu? (saremmo in un dipinto di Kandiskij o giù di lì, ecco).
..e c’è la fregatura che alle domande bisogna dare risposta, perché se no rimangono lì, sotto pelle, e ti arrovellano più del dovuto e soprattutto quando meno te lo aspetti. Un po’ come le risposte che ti vengono fuori al momento più strano possibile.
Come stamattina alle 5. Io sono sicura che qualche illuminazione mistica di genere non prevedibile stava per cogliermi durante il sonno come al solito, ma è stata interrotta da una gatta nera che mi usava come trampolino di lancio (gorsch!) e non è più tornata. Un po’ come quegli starnuti che si preannunciano facendoti pizzicare il naso per ore e poi zac!, niente, il momento passa e il ricordo del pizzicorino rimane quasi più vivido del pizzicorino stesso. Oppure quelli che ti toccano la lingua mentre stai sbadigliando impunemente a bocca aperta e hai quella sensazione bruttissima come di una peperonata ferma nell’esofago. Ecco, quella.
La risposta che vagola da qualche parte e non si decide ad arrivare.

(..ah, ma io aspetto, eh. Sissì che aspetto. Sulla soglia e col fucile!)

Pass uro

..che poi ieri mattina annusavo l’aria mentre andavo a recuperare il mio solito passaggio per Milano, e sarà stata tutta quella pioggia e finalmente il sole che un po’ mi ha ricordato il profumo delle mattine ad Allerona.
Certo ci mancava il silenzio. Certo ci mancava la meraviglia di vedere la nebbia agitarsi nel fondovalle mentre mi crogiolo al sole nell’aria pungente. Forse in comune c’erano solo gli uccellini e l’aria.. o forse c’era solo la mia testa.
E poi mi è venuto in mente che io e lei abbiamo fatto le elementari insieme, le medie insieme e i primi due anni del liceo nella stessa scuola (io scientifico e lei classico) e poi lei ha cambiato scuola.
Da qualche parte ho ancora i quaderni scemi delle cose che ci siamo scritte per anni.. e non ho bisogno di pensarci molto per ricordarmi di quella volta che mi ha fatto attraversare Milano tutta di corsa perché da qualche parte c’era Klinsmann. E quando siamo arrivate lì lei era così emozionata nel trovarselo di fronte che non spiccicava parola.

(..quando il futuro mi crea dei problemi, sprazzi di passato mi passano davanti agli occhi, pescati da qualche funzione random che manco so di avere..)

Quattro strati

Dopo la tachipirotta post cena, stamattina alle 3 la febbre ha ricominciato a salire e ho iniziato ad avere freddissimo e a tremare.
Io mi sono avvicinata al signor N, che prima mi ha abbracciata stretta stretta, poi ha tappato qualunque buco potesse esserci tra noi e le coperte e poi si è alzato a recuperare tre coperte da mettermi sopra e il termometro.
A quel punto ho iniziato a sentire un vago tepore e ho potuto riaddormentarmi.
Stamattina al risveglio ero bollente..

(..essere malati ha due pregi: riposarsi e farsi coccolare!)

Sintomi della crescita

Quando ero molto piccola, “soap” voleva dire “sapone” e la nonna guardava “Mariana” (la prima che io ricordi distintamente), una di quelle cose che mia madre indicava con disprezzo ma che alle nonne, chissà perché, erano concesse.
Il bello delle cose come “Mariana” era che prima o poi (di solito relativamente in fretta), finivano.
Per ricordarmi che la mia prima adolescenza non è mai finita, invece, basta la sigla di “Aspettando Beautiful”, dove Giorgio Mastrota ormai è incartapecorito quasi come i prodotti che presenta, o la sigla di “Beautiful” (ok, le immagini sono cambiate, ma basta non guardare..) dove Stephanie, dopo un decennio a convincerci che lei è buonissima come la pubblicità dei baci perugina, è finalmente tornata la cattiva di sempre.

(..non c’è molto in tv all’ora di pranzo..)

Vita e web

Quando hai casa ti servono le chiavi e ogni volta che entri.. beh, entri.
Quando hai un dominio.. fai un po’ quel che ti pare. Così capita che siano anni che io offro al mondo una schermata blu di benvenuto (manco fossi sovvenzionata da Bill Gates).
Almeno fino a qualche minuto fa. Poi, ta-dan, c’è stato il varo della mia nuova home.
Presumo rimarrà lì fino a quando non la dichiarerò indecente.