Giallo

Ho uno spazzolino nuovo. Giallo.
Potevo sceglierlo anche verde, ma non mi sembrava il caso di cambiare così drasticamente le abitudini altrui.
Il mio spazzolino. In un’altra città. In un’altra provincia. In una regione contigua.
:-O

(..credo che stasera o domani comprerò uno spazzolino verde. Il suo spazzolino..)

Nella notte

Prendere l’MA1 ieri sera da Termini per tornare a casa dopo aver depositato il signor N nei pressi del suo treno è stata una fantastica avventura.
Intanto perché non passa.
Intanto perché lo attende l’umanità più varia.
Intanto perché è sempre pieno e quando non lo è la gente in attesa è almeno il doppio della capienza del suddetto bus.
Quando finalmente è arrivato, finalmente siamo saliti e come da manuale ho trovato un angolino in prossimità della porta, spiaccicata tra un fanciullo che sapeva di mandarino e un signore con due valige impossibilitato a sostenersi.
..e quando è partito è iniziato il divertimento.
L’autista era un Butt l’Upupa in versione romana, con i freni cigolanti, il piglio di uno Schumi in curva, che urlava ai passeggeri, che ne ha abbandonati due alla fermata sbagliata sostenendo fosse quella giusta e indicandogli la via prima da un lato e poi dall’altro (angolo tra le due indicazioni: 180°), che ha sorriso (meglio, ghignato) alla biondina straniera vicino alla porta borbottando “Mangiate di meno che me sfondate l’autobus!”

(..il fatto che assomigliasse un po’ ad Aigor ovviamente aiutava..)

Ubitelefonate: la mucca della lilla

P perché poi quando supero il limite arriva tutto
P la cioccolata non basta
P a meno che non siano 200 litri endovena
F telefona alla signora mucca della lilla
F “signora mucca della lilla? buonasera”
F “la chiamo per una urgenza”
F “dobbiamo annegare un uomo incazzato nero in della cioccolata nerissima”
F “lei collaborerebbe?”
F “perfetto. e senta..”
F “vorrebbe farle anche delle cose turpi..”
F “per lei va bene?”
F “come dice? di che cosa si tratta? in dettaglio non le saprei dire..”
F “dice che vuol muovere le mani..”
F “sì, solo quelle pare”
F “ah, per lei ? ok? perfetto”
F “grazie signora mucca della lilla, molto gentile!”

(..a un certo punto mi è venuto il sospetto che la mucca dovesse essere lilla e non della lilla, ma vabbè..)

Ubitelefonate: il signor Fulco (2)

BA sissì, tu traditrice, amica del Fulco…
F /me cerca il telefono in sto marasma di casa
F “signor Fulco? buonaseeeeeera”
F “ha sentito la mia mancanza?”
F “..”
F “immaginavo”
F “senta, che facciamo nei casi di splendidume orsico?”
F “come dice? tappeti col marchietto WWF? perfetto, grazie!”
F “signor Fulco, lei è sempre deliziosamente geniale. a presto!”

Ubitelefonate: il signor Fulco

F /me telefona al WWF
F “Buonasera, posso parlare con Fulco Pratesi?”
BA /me ha la rivista del wwf sul tavolo, serve il numero?
F “Signor Fulco, buonasera, volevo farle presente che c’è un grizzly a piede libero per Roma lei capisce il problema della popolazione, vero?”
F “se lei non viene a prenderselo e a portarlo in qualche zona molto isolata degli appennini ci toccherà abbatterlo”
F “lei capisce, vero?”
F “non si faccia illudere dalle conoscenze che sbandiera, dal codino a batuffolo, ecc. è *realmente* pericoloso, mi creda!”
F /me fa gli occhioni dolci telefonici al signor Fulco
F “..”
F “..”
F “a-ha”

Il letto al centro dell’universo

Mi sono svegliata, stiracchiata, preso coscienza del fatto che mi trovavo sotto un caldo piumone e il mondo lì fuori invece freddo e ho allungato la mano per pingare le due matte, che ieri sera non ho trovato e il resto del mondo.
Tess era anche lei a letto, anche lei con la mia vocina gattosa, indecisa sull’afferrare le energie e affrontare la giornata.
Tiff era anche lei a letto, con una vocina flebile e ultratombale, indecisa sulla vita, l’universo e tutto quanto.
I miei erano immersi nei conti di quanto gli resta da pagare della piscina e mi richiamano più tardi.
Il signor N era anche lui a letto, anche lui gattoso, ma con un tavolo della colazione che gridava vendetta.

(..ovviamente bloggo stando a letto..)

Compasso

La Yanez va portata dal vento, raramente la rotta viene corretta dal suo capitano.
Come in un libro di Pinin Carpi della mia infanzia, quando si incontrano altre navi è un tripudio di bandiere colorate per fare quattro chiacchiere. Altre volte tiriamo fuori una lanterna e girandogli lentamente attorno scambiamo idee col vecchio faro, nei pressi dell’insenatura maggiore.
Poi capita di sfiorare un molo e di ancorarsi per qualche tempo in un porto.

(..ma il vento gira e soffia anche dalla terra ferma..)

Valigie

Sono di nuovo con la valigia in mano.
Impicci da sbrogliare a Milano e poi un matrimonio sabato.
Nel mezzo tanti amici da vedere, tante cose da fare.

(..ho appeso una rosa a seccare in cucina e parto con questa immagine in testa: serenità a testa in giù..)