Rane

..rimangono tracce di questa settimana sui nostri blog, su flickr, nelle rane che farò (ma la troviamo da qualche parte la citazia di Mishima?), nei pensieri che mi trascino dentro e nelle risate che sento ancora.
Bello, grazie. Torni?

(..qui, qui, qui, foto, foto..)

Yawn!

Non sono più abituata a dormire con qualcuno.

Succede che mi sveglio al minimo movimento (in realtà anche a quelli di PensieroProfondo, ma va beh) e imparo cose sullo stile di nanna altrui.

A Metti tu la sveglia?
F
A (..zzz..)

(..e capita di ritrovarsi a sogghignare nella notte, osservando le “navigazioni” altrui o uno sguardo nottambulo perso..)

Donne cineaste

A nell’ultimo film che ho presentato a Cannes di cui sono regista, protagonista, attrice non protagonista, sceneggiatrice, ..
F lol

(..ma sopratutto, quante cazze di piattaforme petrolifere ci sono in giro sul Tevere ultimamente?)

Il tempo va, passano le ore

Salendo in macchina e buttando l’occhio all’orologio ho pensato di essermi confusa e di aver guardato la durata della canzone.. come potevano già essere le 2?
Ora.. l’ultima volta che ho guardato l’orologio erano le 23:30 e il concerto era appena finito. È vero che poi abbiamo chiacchierato e siamo andati a spasso, ma mica mi sono accorta di essere stata in giro tanto.

(..il problema è stato arrivare a casa alle 2:30 assolutamente sveglia e iniziare a ripetermi “Devi dormire, domattina vai in ufficio!”)

Paulonia

In piazza della Chiesa Nuova (ossia accanto al mio ufficio) c’è una enorme paulonia.
Tutte le volte che passo di lì mi allungo ad accarezzarne il tronco.

L’ho fatto il primo giorno che sono arrivata per darmi una botta di realtà.. la sensazione della corteccia sulla mano, che rimane per un po’, la sagoma familiare (ho una paulonia in giardino, proprio davanti a casa), il fatto che sia praticamente l’unico albero della via, che sia enorme, che faccia tanta ombra.. non lo so.

È un albero amico e mi piace passare a salutarlo.

Piove sulle case vecchie e sulle nuove spose

Veramente stavo andando da Feltrinelli, per spaparanzarmi sul comodo divanetto, leggere un libro in santa pace ed evadere qui dal loculo, che mi fa tristezza quasi anche dormirci.
Poi hanno iniziato a cadere le prime gocce e arrivata a metà strada pioveva mica male.

Largo di Torre Argentina era vuoto, spariti gatti, turisti, romani.. manco i venditori di ombrelli erano in giro. L’improvvisa assenza di persone, la pioggia insistente che mi faceva ridacchiare pensando a uno al contrario mi hanno ricordato un pensiero ad alta voce: “Secondo me è da vedere sotto un temporale”.

Un angolo asciutto per consultare la cartina, un’occhiata al cielo e poi il passo svelto per arrivare prima che sia finita.
Sull’angolo mi travolge uno scroscio sghembo, la gamba destra è completamente fradicia, e allora? Non è quello che volevo?
Via del corso è un delirio, persino il vigile si è nascosto dentro una vetrina per evitare l’acqua.
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