Mi commuovo e penso che!

Io adoro il tango. Non lo so ballare ma non me ne preoccupo. Datemi un tango e io avrò voglia di ballare.
A volte ballo anche senza musica.. come quando in università venivo braccata e trascinata nel tangone che fendeva i corridoi con tanto di casquet finale.. beata gioventù!

(..inizio a ricordare perché nella mia casina sui tetti romani “Por una cabeza” andava in loop..)

Moleskine

Il signor N era alla ricerca di un taccuino su cui tenere i conti dei pieni e a me sono tornati in mente i quaderni Moleskine comprati qualche mese fa, di ogni dimensione.
Mentre li cercavo è spuntato fuori tutto il mio moleskinume.. ossia:
1. Moleskine di WikiAfrica
2. Moleskine di Festivaletteratura di Mantova 2007
3. Moleskine di Festivaletteratura di Mantova 2008
4. Moleskine del Sole XIV Ore
5. Quaderno Moleskine di WikiAfrica
6. Quaderno Moleskine di WikiAfrica Workshop
7. Agenda Moleskine di quest’anno
8. quaderni colorati vari
..a parte i quaderni colorati non ho comprato nessuna delle precedenti.. una è stato un regalo di Natale e le altre sono varie edizioni di cose a cui ho partecipato. C’è di che farmi diventare una Moleskine addicted!

(..poi ho anche una finta Moleskine di Google, ma non conta)

Perché tutti i pirati andranno in fondo al mare

Sto cercando di ricordare qualche viaggio epico per dare il via a qualche sproloquio sul tema del viaggio, ma in realtà ho solo voglia di chiudere gli occhi e ripassare cose viste e sentite mentre scorrazzavo su e giù per l’Italia.
Sebbene il telefono e la radio a tutto volume, i miei ricordi mancano di colonna sonora. Vedo ogni singolo tratto di strada percorsa, paesaggi bellissimi, il sole pallido ed enorme, la luna che mi seguiva di fianco e qualche stella talmente luminosa da sembrare un fanale in posizione strana. Ma non c’è nessuna voce sotto, nessuna canzone di quelle che ho cantato a squarcia gola per tenermi sveglia. Il rumore dei pensieri non c’è, è solo dentro la mia testa.. un mare che si muove silenzioso e – perché no? – alle volte si comporta proprio così: giurerei di aver sentito la risacca da qualche parte, solo che io ero la sabbia su cui si adagia mollemente l’onda.
È stato tanto un viaggio dentro, alla ricerca di un po’ d’ordine, ma certo non delle risposte che tanto so di non potermi dare. È stata la ricerca di un senso temporale a quel che succede, alla estrema contestualizzazione perché così poi può scivolare via più lieve. Le cose note, identificate, con un nome, non scivolano via più lievi dell’ignoto?

Nel vento non si fanno mai male

Milano, Roma, Napoli, Casapulla, Caserta, Marcianise, Mantova, casa. Da giovedì pomeriggio a domenica quasi sera.
Roma è stata la tappa per dormire e per recuperare un passeggero, vedere Tiff dopo un sacco di tempo e parlare fin quasi a mattina, mentre lei si mette dalla parte dell’interrogatorio e se la gode parecchio. Nel mio viaggio serale sono stata accompagnata quasi fin sulla soglia di casa dalle chiamate dall’ufficio.
A Napoli ho partecipato al convegno organizzato da ISKOI e IWA ed è stato molto interessante, peccato io abbia sentito diverse parti a spizzichi e bocconi per.. le chiamate dall’ufficio. A pranzo ho assaggiato un pezzo di pizza fritta e sono morta lì. Morta perché era buonissima, morta perché un pezzo mi ha saziata, morta perché ci ho messo un po’ a digerire (tant’è che durante il primo intervento del pomeriggio mi sono appisolata, ops!).
La sera a Casapulla siamo andati a cena con la truppa da O’ caprettaro, che ci ha decisamente incaprettati e le mie cozze tanto contestate sono state il piatto più commestibile dell’intera cena.
Sabato pic-nic nei giardini della Reggia di Caserta (che prima o poi torno a visitare), all’ombra ma con un caldo deciso, e poi assemblea di WMI a Marcianise, ospiti del Cefors.
Poi la fuga dall’assemblea e la partenza alla volta di Mantova o quasi: mi sono fermata a dormire a una dozzina di chilometri a Castel D’Ario, luogo natio di Tazio Nuvolari e mi è sembrata una sosta assolutamente in sintonia col viaggio!
Infine domenica mattina ho girovagato per Mantova alla ricerca del parcheggio, notando tutti i cantieri che hanno aperto rispetto all’anno scorso, finché non sono tornata a parcheggiare nel “solito” posto. Poi ho seguito una conferenza che si riallacciava a una sentita l’anno scorso, ho riabbracciato amici e conoscenze, ho mangiato i tortelli di zucca, rilasciato un’intervista e poi sono risalita in macchina alla volta della piscina dei miei, dove annegare questi quasi 2000 km alla guida della Jollyroger, sostanzialmente da sola.

Ferro da stiro

Settimana scorsa si è rotta la lavatrice. Almeno ha avuto il buongusto di non tirare le cuoia a metà lavaggio, ma di limitarsi a fare rumoracci quando centrifuga.
Questo weekend io ero via e il signor N è andato da mammà (non dalla mia, che sta a 5 minuti da casa nostra, ma dalla sua, oltre 40 km più in là) portandole un cestone di cose sporche. Nel mucchione c’era anche il mio ultimo paio di jeans milanesi prima della parentesi romana. In 3 anni credo di averli maltrattati in tutti i modi possibili (sabbia, acqua salata, stropicciature varie..) e soprattutto sono matematicamente certa di non averli mai stirati.
Stamattina li ho tirati fuori dal borsone e sono stati non solo rattoppati, ma anche perfettamente stirati.

(..se guardo bene so che c’è l’asola che si sta commuovendo!)

Figlia di chi

Quando medito dei tratti che ho preso dai miei genitori, riconosco abbastanza facilmente pezzi di mio padre e pezzi completamente miei, che non ho ereditato da loro. Di mia madre ho ogni tanto delle sfaccettature nascoste, delle sottigliezze o dei tratti che lei non riconoscerebbe mai come suoi. Così non capita mai che andiamo veramente d’accordo o che siamo veramente in sintonia. Tranne oggi.
Lei sente la mancanza delle ferie e io pure. Lei tormenta mio padre per ripartire e io le propongo una vacanza insieme (mai successo prima.. se veramente accettasse forse ci accoltelleremmo mezz’ora dopo la partenza, ma ne varrebbe la pena).

M magari parto da sola
M magari sto via per un po’
M tu che dici?

Midori bis

I parents hanno problemi di alghe licheniformi in piscina.

M ma che bel costume verde che hai!
S ..sembri proprio un’alga..
F ..

Midori

Ho sempre associato il verde alla primavera e alla giovinezza e ai conigli (lo so, erano montagne, ma per me è il coniglio!) e talvolta al mare o al lago. Quest’anno invece è un colore che mi porto dietro da un po’.. sarà colpa dei pantaloni da mezza stagione o delle nmila canotte nelle varie sfumature, delle mie magliette che i colleghi apprezzano (ma secondo me è più questione di scollatura che di colore..), dei ghiaccioli, degli occhi, del finto tappetino sulla scrivania del mio socio, dei prati in cui ho voglia di tuffarmi invece che altro.

Someday I wish upon a star

Quando ho la testa che mi frulla vorticosamente non so mai se scrivere o tenere le mani ferme in attesa che il caos si fermi, scenda la nebbia e io ritorni a capire qualcosa. Ma stamattina ho le mani che fremono e così ho deciso di dargli retta.. partiamo, non so dove arriverò ma sono convinta che ne valga la pena.

Intanto iniziamo dalle crisi esistenziali. Ciascuno ha la sua e la vive a suo modo.. a modo mio le odio ma alla fine quasi le amo perché mi servono a crescere e poi mi fanno pensare compulsivamente ai miei labirinti. Però se vedi qualcuno in crisi che fai, non ci provi ad aiutarlo? Ecco, è piene di gente che non ci prova e si bea di questo e magari ti cazzia pure perché invece tu lo fai. Ma che credito posso dare a uno che sta bene solo con se stesso, perché il suo mondo perfetto inizia e finisce nei confini del suo corpo.. anzi no, forse comprende anche uno specchio!
A me vedere un problema fa venir voglia di risolverlo o di dare qualche dritta per risolverlo, che cavolo. Poi magari non vedo i miei di problemi che saranno sicuramente enormi ma kekkazzo mica ho mai preteso di avere l’unica verità. Del resto a 3 anni e con tutta l’esperienza possibile non ci si può mica aspettare troppo :-p

Stamattina mi sono trovata a ridere fino alle lacrime (singhiozzando pure!) per delle pure_scemenze_100%_cazzata sulle possibili specialità olimpiche per cui io e altri 3 disperati avremmo potuto candidarci per le Olimpiadi 2012 (tra le specialità più acclamate il pedalò a mani e la barca vela a orecchie).

La realtà è che alla fine rantolo pigramente nelle mie giornate soverchiata dai pensieri: è come guardare una scatola dal dentro essendo convinti che a ben guardare ci deve proprio essere il quinto lato tra le pareti verticali. Ma prima o poi lo trovo, eh..

(..vedere certe facce, i piedi trascinati, il silenzio di certi angoli, sapere che lei non si sente abbastanza forte per la libertà, leggere in quel verde e trovarlo una sfumatura triste, vedere la grinta annebbiata sotto il rosso, non credo mi potrà mai piacere..)

Cardiff, day 1

Puntuale come non mai mi sveglia l’assicurazione chiedendomi info di un ipotetico e mai avvenuto passaggio di proprietà della mia macchina, poi guardo fuori e.. sorpresa, piove!
Forse non è il caso di fare un’ora e mezza di macchina per andare a passeggiare sul mare in un bel posto, così ci accontentiamo di 10 minuti e di una corsa a Cardiff Bay per mangiare qualcosa. Cose sane, cose da colazione normali o colazione all’inglese? facciamoci del male.. è tarda ora di pranzo e un english breakfast ci sta. Peccato che nessuno abbia il buon gusto di avvisarmi di quanto sia pesante, altrimenti avrei bevuto una sana Coca e ora non starei a riflettere sugli onion ring che ho voluto in più :-D
Il pome di shopping con il signor N e Ugo registra i seguenti cadaveri: un k-way mimetico, due paia di scarpe, una felpa della Lonsdale, un reggiseno e 4 libri (Pratchett + Goodkind).
Decompressione a piedi in alto sul divano, sorseggiando un buon Lapsang Souchung, sfogliando le guide che offre la casa (siamo troppo dei viaggiatori pigri, non ci siamo nemmeno muniti di guide turistiche!) e decidendo su come approcciare questo Galles (a caccia di miti e leggende? in treno? quien sabe..).
Da ricordare:
* Cardiff ha più ristoranti/bar/ecc. italiani di Milano
* nei negozi al momento di uscire si radunano almeno tre donzelle per augurarci sempre in coro e con voce fessa “Bye.. see you next time..”
* sono stata al Tesco, ma era solo un Tesco Express quindi non conta più di tanto (però sto meditando di scriverlo sul curriculum lo stesso!). Ugo alle mie spalle afferma che l’Inghilterra è una società basata su Tesco :-p

(..e ora sessione di cucina creativa!)