Cardiff, day 0

Ho dormito in qualunque momento mi sia capitato, sono scesa dall’aereo vestita assolutamente in maniera non consona (canotta e infradito), ho dormito in macchina perché questi che vanno in giro al contrario mi facevano uno strano effetto. Mi sono svegliata entrando nel parcheggio di casa, ho alzato gli occhi e ho visto il grande carro (il signor N ovviamente non ci credeva e mi ha presa in giro).
Verso mezzanotte abbiamo sgranocchiato pecorino, olive e fagolosi bevendo dei Negroni sbagliati (io no.. il gin ricordava al mio stomaco la ciucca di settimana scorsa e non ce l’ho fatta) e chiacchierando. All’ora di andare a dormire il signor N era diventato molesto e fare il letto è stata una impresa semi disperata, ma alla fine ci siamo riusciti e ci siamo cacciati sotto il piumone, stretti stretti nel letto un po’ più piccolo del giusto.

Incipit

Questa è la storia del piccolo puffo che credeva di essere Peter Pan e invece assomigliava a Campanellino alla guida di uno Scania, che divideva la sua vita con uno gnomo ma un bel giorno si invaghì di un elfo e fuggì in una tenda monoposto verso l’umido del weekend, perché l’importante alla fine è avere qualcuno che ti scaldi.
Questa è la storia della zingara che faceva sangue, che portava negli occhi la fierezza della sua terra e nella ciucca il vento dell’Europa, che con un gesto generava uno Tsunami ma che stava imparando a dominare la tempesta per coltivare le sue rose, perché solo i fiori con le spine meritano.
Questa è la storia dell’elfo di cui sopra, delle strane storie che narrava da sobrio e del languidume che lo assaliva da brillo; della passione per gli scherzi, per le tende monoposto e per i piccoli puffi.
Questa è la storia di una lurkatrice folle, che passò un’estate vivace di telefonate, ad ascoltare una storia in fieri come fosse vera, appassionandosi per i personaggi che talvolta le parve pure di incontrare (per tacere di certe istigazioni).
Questa è la storia dell’arguto socio e dei suoi traffici, dei biechi tentativi di strappare un sorriso e dell’incredibile fascino con cui conquistava le trentatreenni a vita.
Questa è la storia di un sms e della mia lotta a rimanere ancorata ai miei 3 anni, per non compierne 16 la terza volta.

(..in verità questa è una storia moolto più lunga, ma stasera avevo voglia di qualche incipit!)

Sento cose..

..che mi fanno rimanere il pranzo sullo stomaco e venire i brividi, se penso a chi le consente.

(..non ditemi *mai* con chi devo vivere..)

Le mele e il tempo

Ho un sacchetto di mele sulla mia scrivania in ufficio. Le mele mi fanno sempre pensare a Jo, che si chiudeva in soffitta con le mele e il suo romanzo a scrivere come una dannata. Io non ho una soffitta, le mele mi piacciono a fasi alterne della vita ma lo scrivere mi perseguita sempre. Quaderni, appunti, diari, blog, agenda, calendario, post it. Ieri sera lasciavo messaggi a una fanciulla che lavora con me appiccicandole post it sulla tastiera invece di mandarle una mail.
Capita così di iniziare una giornata sconfortata, 8 ore esatte dopo essermene andata dall’ufficio ci sono di nuovo dentro.. nel frattempo mi sono beccata un’acquazzone che poi è diventato una grandinata, ho perso il senso dell’orientamento grazie ad una strada chiusa per allagamento, ho mandato sms scemi, ho abbracciato stretto il signor N che mai come ora c’è, ho mangiato schifezze da sola sul divano col pc nuovamente in braccio, incazzandomi per alcune mail e intrattenendo conversazioni ambigue su skype mentre una gatta cercava di ciularmi il cibo, mi sono goduta l’acquazzone che mi ha nuovamente raggiunta, ho dormito, ho fermato e rimesso la sveglia, ho fatto la doccia, chiacchierato, pensato, ho preso la macchina e mi sono buttata nel traffico, ho pensato ai problemi di un amico e l’ho chiamato, mettendomi a discutere a orari impensabili dei problemi di un cookie e di come un hacker rumeno potesse aver fatto saltare un sito, ho parcheggiato sulle strisce gialle strafottendomene come da giorni ormai, ho armeggiato con le chiavi perché non ho ancora memorizzato in che verso inserire la chiave, ho spalancato la finestra del mio ufficio perché qualcuno ha spento il condizionatore o forse non va di nuovo.
Sono preoccupata per i soldi, per il sabotaggio del meeting, per le scadenze e soprattutto per le persone. Il problema non sono tutte le cose che faccio.. sono più quelle che non faccio perché non ci sono le condizioni.. e soprattutto pesa il peso delle responsabilità, delle cose non dette che non sono cretina e vedo che abbondano, delle non certezze con cui mi nutrono tutti i sacrosanti giorni e che io testardamente cerco di trasformare in certezze, impegnando l’unica cosa che ho: me stessa.

(..Jo sono io..)

Non c’è proprio verso

Sono passati poco più di due mesi dalla loro ultima vacanza che già ripartono: la meta questa volta è la Bulgaria.
Per qualche strana ragione sono convinta che siano andati col solito viaggio organizzato e invece oggi pomeriggio mi chiamano disperati che il loro volo è annunciato con non si sa quanto ritardo e non hanno prenotato un albergo a Sofia e non hanno voglia di dormire in aeroporto.
Indovina indovinello chi è che deve inseguire gli alberghi intravisti da mia madre e incrociare le sue pare con i requisiti di mio padre e trovargli un posto?
Appunto.

(..prima o poi gli sego anche il passaporto, carta di identità and so on! Del resto anche Ugo concorda che sono pericolosissimi: oggi ho notato che sul suo profilo su skypcoso ha la data di nascita di mammà e le ho chiesto come mai se l’è messa.. “la mamma a un certo punto è entrata nel mio profilo e ha cercato di intestarselo.. bisogna stare attentissimi, ti cambiano la personalità quei 2 lì!”)

Dannati feticisti!

E cmq ogni volta che aggiorno ubuntu io godo
E e adesso godo
F stella
F ti accontenti proprio di poco ;-)
E 77 aggiornamenti evvai
E in effetti
F :-D
E era un po’ che non lo accendevo…
(..)
E ma ti rendi conto, sta ancora aggiornando
E che figata
F è per prolungare il tuo piacere!
E sì guarda lascia stare sono un feticista
F l’avevo intuito
E della barra di download :)
F /me annuisce
E poi quando dice “attendere potrebbe richiedere qualche minuto” lì è¨ il massimo
F no comment
E ahaha
F tu hai idea che potrei usare le tue affermazioni contro di te?
E :-o
E no, ti prego

(..scusa, la tentazione era troppo forte!)