Insonnia

Venerdì alle 00.30 ho telefonato al Rr senza nemmeno pormi il problema dell’ora.. È sempre stato un insonne da 4 ore a notte e a quell’ora è sveglio.
Beh, dormiva. E l’ho svegliato.

eheheh

(..dev’essere che avere un figlio piccolo anche se di quelli che di notte dormono, fa passare l’insonnia..)

Houston, we’ve a Ubi..

Mando sms e faccio squilli e mi fa piacere farlo. Ma ieri sera mi sono sentita rispondere al telefono con un “Cos’è successo?” direttamente prima del “Ciao” e sono rimasta un po’ perplessa.
Sono così inaffidabile, disastrata, ..?

(..sono uomini e donne, e piroscafi e bandie-e-e-ere..)

Confusione/2

Poi c’è la questione dei draghi.
Sull’averli, sul volerli, sul combatterli, sul mantenerli sopiti.

..e i draghi locopei e quelli di “Un ponte sull’eternità”.. e, perché no?, anche il Cerutti Gino.

I draghi, insomma.

(..la lurkatrice folle leggendo Eragon mi ha detto che Saphira la fa pensare a me..)

CTRL-ALT-CANC

FK diecimila morti in corea del nord per le inondazioni
FK però il progresso avanza spedito e forte all’ombra del leader
FK soprattutto in senso nucleare!
FK non abbiamo un cazzo da mangiare però abbiamo l’atomica!
FK frieda
FK da qualche parte
FK c’è un ctrl-alt-canc per questo mondo?

Rebecca

Rebecca ha dieci anni. Vive con la mamma e il fratellino a Piacenza, mentre il suo papà sta a Firenze.
Ieri pomeriggio Rebecca era seduta sull’asfalto, sotto il sole delle quattro, con i palmi all’insù, il ginocchio sbucciato e tanto spavento.
Mi sono seduta con lei a chiacchierare, chiedendomi come facesse a restare seduta senza scottarsi. . e se lo è chiesta anche lei a un certo punto.
Ci siamo alzate e il papÃàle ha detto “vieni, ti porto a sederti in macchina” “no, vado con lei sul prato”.. e lei ero io.
Sedute sul prato le ho fatto un po’ di coccole, finché non sono arrivate le ambulanze per lei e il papà.
Ciao Rebecca :-)

Fughe

Io ho le fughe sorridenti.
Mi ricordo una fuga dai vent’anni, con un sorriso per nascondere qualcosa che non capivo, annegata poi in abbraccio e tanti piccoli baci.. e un’altra, sparita in un bicchiere di birra e in una risata (altrui).

(..anche fuggire è un’arte che si impara?)

Post weekend

Torno a casa con tante coccole, un fantastico bagno nel Trebbia (hanno minacciato di costruire una diga per svuotare il fiume e convincermi a uscire..), una macchinetta per fare il caffè (grazie ai condomini e al signor G.), Mimì e Cocò (i figli di Alfonsa, la famiglia si allarga!), una puntura di vespa, una canzone, una battuta, tante chiacchiere e tanti pensieri.

(..lunedì. Di nuovo lunedì. Finirà anche questa settimana, vero?)

Tess, Tiff, la Pupa e io

Tiff me la ricordo al mare piccina che giocava con mia sorella e la sera non volevano lasciarsi e cercavano sempre di restare a dormire insieme. Non mi immaginavo che l’avrei riscoperta dopo più di vent’anni, mentre si trasferiva a Roma contemporaneamente a me.
Al suo compleanno le ho regalato una lanterna, per scegliere meglio i suoi uomini, e un libro; da quello qualcuno l’ha chiamata Tiff e trovo che le stia bene. I racconti familiari narrano che Tiff è un’atleta, tira di scherma. Ma ha assunto il ritmo romano ed esce dal lavoro così spappolata che non riesce mai ad arrivare a casa mia, 350m dopo la sua.
Ha l’accento toscano e mi fa sorridere quando si impunta: “bellina”, “il deficiente numero uno”, “passi lunghi e ben distanti” sono le sue espressioni preferite.
Dice anche spesso che Roma non è la città dove vuol vivere per sempre, ma intanto prende impegni sempre più duraturi.

Tess ama raccontarsi. A voce bassa e armoniosa parla dei suoi uomini, della famiglia, delle amiche e pian piano entri nel suo mondo.
È generosa e scombinata, non ti ricordi che ha 10 anni più di te finché non tira fuori la donna e ti racconta fulminea la battuta con cui ha inchiodato un ex o l’amica che le regala per il suo compleanno l’ennesimo paio di mutande, dà un tiro alla sigaretta, ti guarda seria e ti dice “hai capito questo?”
Tess è di Roma, anche se vive fuori.
Della città racconta la gente, i posti, gli aneddoti di lavoro.
Tess ha un uomo che adora, con cui litiga e corre da lui uscendo dalla palestra, sporca e in tuta, per inchiodarlo con la sua incavolatura, ma poi si scioglie quando lui vedendola le dice “Sei bellissima”.
L’altra sera Tess mi ha detto che ha paura di trovarsi vecchia e sola.

La Pupa adora Milano ma mi ha invidiata quando mi sono trasferita a Roma e io mi sono detta “c’è un uomo”.
È stata da me qualche giorno, lasciando a casa gli spigoli, cercando una risposta, disposta a chiedere pur di sapere e io ho ammirato il suo coraggio.
Abbiamo condiviso casa, letto, terrazzino, chiacchiere e risate.
Io ho bloggato il suo essere donna, lei la mia romanità.