Di questo cavolo di pianura

Ho tante mezze cose da dire e nessuna mi soddisferà, ma amen. Ho rinunciato a fare Jo e al mio romanzo così tanto tempo fa che nemmeno me lo ricordo, posso sopravvivere ad un post pieno di mezze cose.

Sono così stanca che oggi mi sono addormentata in treno mentre raccontavo una storia a CeeCee e dormendo sono andata avanti a parlare e raccontare, finché un sobbalzo non mi ha svegliata e ho dovuto interrompermi a metà della frase perché improvvisamente mi sono accorta che non sapevo assolutamente cosa stessi dicendo e come andare avanti. Poco male, perché si stava per addormentare anche lei e non ha protestato per la brusca interruzione!
Siamo venute a Perugia a raggiungere TNT, che è qui per lavoro. Io ho vagheggiato di questa nostra discesa, poi l’ho cancellata perché troppo lavoro, troppo lontano, ecc. poi riesumata e riuccisa un paio di volte finché.. eccoci.
C’è l’IJF16 e le facce note non mancano, ma io e CeeCee siamo fermamente intenzionate a occuparci del “fuori festival” e andare in giro il più possibile (tempo permettendo). Io sono così calata in questo mood che ai conoscenti che incontro e mi chiedono “cosa fai?” intendendo la vita o il festival o entrambi o forse nessuno (non è mai esattamente chiaro) a seconda del momento rispondo “la mamma” o “la moglie”, che mica è mentire!

(..di questa terra senza misura..)

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Zio Gug’

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