Fantasmi

Cercavo una scusa per toccare con mano, adesso finalmente l’ho trovata. Un momento c’è un attimo dopo no. O io ho le traveggole, o Westley è un fantasma (e che fantasma…).
Sta diventando quasi una fatica stare dietro alle sue apparizioni e sparizioni…

Va beh… stasera apparirò io nel letto di qualcun altro…!!!!!

Mi sento come il colore blu…

C’è un’atmosfera sempre più pesante in questo ufficio… e non ne posso più.
Il mio lavoro è tornato noioiso. Molto noioso. Anche perché devo spartire con un’altra persona la mia attività… e mentre fatta da sola ha un senso, fatta in due significa solo che ci annoiamo entrambe. Terribile.
Poi è un momento un po’ così, in cui la gente perde le staffe, sbottando all’indirizzo di capi che non ci sono, perché inesistenti o fisicamente e moralmente non presenti. Non è facile per nessuno.
Se ci mettiamo anche il grigiore persistente allora va quasi tutto uno schifo.

Stamattina mi sono alzata alle 5 per portare mio padre in aeroporto… che colpa ne ho se parte da Linate e torna a Malpensa? Amen. Ma adesso casco dal sonno.
Vorrei che l’ufficio si svuotasse improvvisamente in modo da potermi fare un bel pisolino… e invece oggi nessuna riunione, nessuno che se ne va.

Con questo spirito, nemmeno aver visto Wesley per un sacco di tempo mi ha fatto bene. E domani non ci sarà… e settimana prossima nemmeno.

Bah.

Adesso c’è anche Sant’Ambrogio… tre magnifici giorni di niente… mi taglio le vene, faccio harakiri… che cosa faccio a casa da sola per tre lunghi giorni? Di solito mi deprime il week-end, figuriamoci con un giorno di più… Andrò a sciare!!!!!!

The smile of your face

…let me that you need me, there’s a truth in your eyes sayin’ you never leave me…

Bel ragazzo Ronan Keating, bella voce. Pastosa. Vera. Un po’ come una birra. Rossa magari. Sicuramente doppio malto. Poca schiuma, grazie, non la amo.

Ah! Ci sono queste giornate che cominciano così, sincere. Poi qualcosa si perde via. E qui diventa un via vai di persone che si chiedono “Cosa ci faccio qui? Perché sono venuto oggi?”. Andiamo a berci una tazzulilla e caffè.

Basta caffè, oggi non se ne può più. Mai il caffè giusto, mai la persona giusta.
Ma oggi sono un po’ di questo umore ballerino, forse non sarei nemmeno riuscita a parlarci…

Lo sbircio passando. Bello in blu, gli sta bene quel colore.

Sto entrando in paranoia. Cioè non proprio. Ho bisogno di contatto fisico. Sono stufa di ambiente formale… non chiedo molto. Magari una pacca sulla spalla. Meglio ancora un amico che mi abbracci ogni tanto. Davvero… ne ho bisogno!

Adoro Milano…

…è la mia città. Ci sono nata e cresciuta, salvo poi scapparne.
Ma continuo ad amarla follemente.

Sabato mi sentivo sola. Mi si preannunciava una giornata vuota. Così nel pomeriggio sono venuta a fare un giro in corso Vercelli e dintorni.
Un bagno di folla… per sentirmi di nuovo a casa.
Guardavo la gente e mi sentivo bene. Tutti presi a guardare le vetrine, immersi nello shopping natalizio. Io ero l’unica che guardava loro.
È veramente il caso di dire: gente di tutti i colori e di tutte le razze, giovani e vecchi, coppie e singoli, sancarlini e truzzi… una lunga fiumana da san michele del carso a via marghera, che strabordava dai marciapiedi in mezzo alla strada…

..anche quando sono andata in zona san siro a vedere degli amici, la nebbia mi ha strappato un sorriso.
Era ovattata, bianca. Trasparivano le luci dei lampioni, della case. Ogni bruttura spariva in questo soffice biancore.
L’aria era più lieve, i rumori attenuati.

Ma oggi è tutto diverso. Oggi vedo solo l’anima nera. Il traffico, la folla, le ambulanze… un via vai di sirene, un concerto ininterrotto di clacson irritati. La radio tuona, un 11 se ne va solo soletto sulle sue rotaie… ramingo sembra che abbia perso il suo gregge, invece è solo portato da una persona di buona volontà.

Trombola o non trombola?

Caro/a/i/? MX,
incognito lettore di blog, profondo questionatore… devo ammettere che riesci spesso a strapparmi un sorriso. E a centrare il nocciolo del problema.

Che farsene? La mia risposta era scherzosa ma non troppo.
Diciamo che ti ho dato la risposta più semplice. Ma anche l’unica al momento possibile.

Non lo conosco ancora abbastanza per poter dire cosa voglio, per iniziare a costruire i miei castelli in aria. Ecco un fantastico elenco delle cose che voglio:
1- smetterla di arrossire e/o essere timida
2- conoscerlo (…sperando che le premesse siano mantenute tutte!)
3- xké no? Anche trombolarci!!
4- …

Dove i puntini stanno per tutti i dubbi che mi attanagliano la mente: sto cercando un “chiodo scaccia chiodo”? Ho smesso di leccarmi le ferite o sto solo facendo finta che non ci siano?

Penso di essere pronta a prendere quello che mi offre (se mai mi offrirà qualcosa), ma non sono ancora pronta a cercarlo.

YEAH!

Ci sono delle volte in cui i desideri diventano realtà…

Stamattina il mio collega intrigante, chiamiamolo Westley (io ovviamente faccio Bottondoro, ma non diteglielo!!), non c’era.
Io sono andata a pranzo per un po’ di gente. Poi sono tornata e uscita dall’ascensore stavo tirando fuori il badge per aprire la porta che dà accesso al nostro piano e guardando la porta ho pensato “speriamo che Westley sia arrivato”.
Ho aperto la porta, ho fatto un passo (l’ansa del corridoio) e… WOWWWWWWWW! Adoro quando i sogni diventano realtà!!!

…poi è anche venuto lì a chiacchierare…

C’aggia a ffà?
Tenuto conto che sono una donna timida e che oltretutto quando mi imbarazzo mi diventa la faccia bordeaux, mi viene una chiazza rossa in corrispondenza della gola, ecc. Insomma, un mostro, e oltretutto ne sono pienamente consapevole il che non fa altro che peggiorare la situazione…
Beh, insomma, non posso tampinarlo. Ecco qual è il mio problema.

;-(

Differenze

L’uomo che ho incontrato, a differenza di quello che sembrava essere il mio corrispondente, non era un uomo ma un ragazzo. E non tanto per l’età (25 anni), quanto per il modo di fare, per l’essere sostanzialmente (sorry, ma sono dell’idea che occorra dire pane al pane) un truzzino, per il fatto di uscire con una che non conosci e parlare per tutto il tempo di ex… Ma chi sei? Cresci, bimbo, cresci.

Ho appena finito di scrivere una mail alla mia gemella, parlandole di differenze tra colleghi… tra due colleghi con cui mi piacerebbe sentirmi legata. Il primo sta a mezza Italia di distanza, non l’ho mai visto, per lavoro ci sentiamo spesso per telefono. Lo adoro! Innanzitutto ha una voce fantastica… e poi mi tiene allegra, mi aiuta sul lavoro, mi racconta aneddoti allucinanti che solo io e lui apprezziamo… insomma, diciamo che siamo complici.
L’altro invece è una persona intrigante, lavora sul mio stesso piano, due porte più in là da poco più di un mese… ne so pochissimo, ed è vero e nebuloso… E il fatto che ci sia molto poco non aiuta… Xò quello che so (e che vedo) mi piace molto: al di là dell’aspetto, che non è proprio “solare” ma comunque uno sempre disposto a concedere un sorriso, magari anche se ti incontra in corridoio ed è al telefono con timbuctù, scherzoso e serio al tempo stesso… Mmhmm, sto iniziando a sbavare.. Mi fermo!

Insomma, la conclusione è che anche al lavoro è un casino!!

Io & Voi

…mi sono anche sentita dare della noiosa… ma non è mica colpa mia!
Io uso questo spazio per raccontare quello che mi succede e per sfogare le seghe mentali che mi faccio. Che ci posso fare se sono contorta?
Si vede che sono una persona noiosa. Amen!

domenica sono andata all’app. con l’amico invisibile… è stato tremendo. Lui non c’entrava niente con la persona che mi scriveva quelle mail…

Confusa..

..e felice? Nah, confusa e basta.

Innanzitutto qualche punto fermo: in macchina può essere divertente una volta nella vita, ma vogliamo mettere il letto? Moolto meglio.

Poi… il mio amico invisibile preme per conoscermi, ma io francamente non ci tengo. Non voglio rovinare tutto. Un amico invisibile per essere tale non deve essere noto, no? Uhm, forse è un concetto troppo complicato, ma… io sono fatta così :-)

Adesso che mi sono fatta i capelli come Pyton (pa-i-ton, non piton, please!), anche se i miei hanno un fantastico riflesso blu, cosa ne sarà della mia vita? mi metterò a insegnare anch’io pozioni? O devo tornare bruscamente con i piedi per terra?
Non so, sono dieci giorni buoni che sguazzo nella mia coglionaggine post-adolescenziale, ma ogni tanto mi viene in mente che va bene il “post”, ma la mia adolescenza è passata da un po’…

sono confusa, ecco. Sarà anche il tempo. Diciamo che oggi Milano non mi mostra certo il suo lato migliore.

Andrò a bermi un caffè!

Come se niente fosse..

…x ora si va avanti così.
È quello che voglio? Non lo so. Ma francamente non me lo chiedo.

Mi sembra che l’orologio sia tornato indietro… tic e siamo nel pieno della mia adolescenza, tac e otto anni volano via… con un po’ meno di timidezza che una finta di idee più chiare, eccomi qui a giocare e sperimentare come una ragazzina.

Dobbiamo proprio cenare? Non posso annegare in un serico caldo corpo amico?
Non sono nemmeno rosa dai sensi di colpa. Non devo nemmeno farmene più una colpa.

Sarà lui il mio amico invisibile? Allora è un rischio dargli corda.

…adoro il rischio…